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Libro primo, Ode XIII. | 31 |
A te minore, equo il vasto orbe ei regga;
Col grave carro tu squassa l’Olimpo,
Tu ne’ polluti boschi le nemiche
60Folgori manda.
XIII.
Se tu, Lidia, di Telefo
Il collo roseo lodi, di Telefo
Le lattee braccia, fervido
4Di bieca collera gonfia il mio fegato.
Mente e color non restami
In sede stabile; furtivo rigami
Umor le gote, e t’indica
8A che pigri intimi fochi io mi maceri.
Ardo, o che i candid’omeri
Tra ’l vino immodiche risse bruttaronti,
O traccia a’ labbri memore
12Furente giovane col dente impresseti.