Del Caucaso la cima, ardua del cielo
Colonna, ansando ascesi:
Sorgea la sera da le valli, e un cerulo 95Vapore, un grigio velo
Su’ verdi campi e le perpetue nevi
Diffondea pensierosa a poco a poco:
Sol di vermiglio foco
Ne la crescente oscurità vedevi 100Le immani alpi risplendere
Come delubri accesi,
Poi lente ad una ad una
Vanir nell’ombra e. accendersi
Di nuovo a un tratto e fiammeggiar ciascuna 105Non là forse eri tu? Susurri strani
Pe ’l mistero infinito
Sorgean su dalle cose, e i fiori e l’anime
Sospiravan: Domani!
parola di vita, a me soltanto 110Non mentirai! Col sacro auspicio in petto
Il meotico stretto
Varco pedestre, Asia trascorro, il tanto
Bramato suol canopio
Già premo; al vacuo lito 115Prostrata ecco protendo
Le braccia, e muta in lagrime
La pace almen, se non le nozze, attendo.