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ENCELADO
Cadde il saturnio re, fredda è la mano
Che infranse ai figli della terra il petto,
Ma senza tempo all’alta pena addetto
Giace il Titano.
E non l’ira celeste e de’ captivi
Fratelli il fato e il sovrapposto monte
Premon così l’indomita sua fronte,
Come dei vivi
La Miseria e l’Error, furie gemelle
Per cui tanta di mali ombra s’addensa,
E di gelido oblio serra un’immensa
Onda il ribelle.