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26 | Le Odi di Orazio |
X.
O d’Atlante nipote, Erme facondo,
Che il fier costume dei recenti umani
Col canto e l’uso dell’acconcia lotta
4Saggio temprasti,
Te del gran Giove araldo e degli Dei
Dirò, te padre della curva lira,
Scaltro a celare con giocoso furto
8Checchè ti piaccia.
Già te fanciullo in minacciosa voce,
Perchè rendessi i mal furati buoiFonte/commento: Pagina:Opere di Mario Rapisardi 5.djvu/205,
Febo atterría, ma di faretra privo
12Da te sorrise.
E tu guidavi il ricco Priamo, allora
Ch’Ilio lasciando, gli orgogliosi Atridi
Deluse e i fochi tessali e gl’iniqui
16Valli di Troja.