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Quieta a la riva del fervido mare
L’immensa pianura nel vespro si stende;
Nel ciel di viole vermiglia si accende
4A specchio dell’onde la faccia lunare.
Dai fiori di loto socchiusi alla brezza
Vaporano brame di mondi ignorati;
Siccome compresi d’un’intima ebbrezza
8Nell’ampio silenzio s’addormono i prati.
Ed ecco dai flutti che lividi e torti,
Quai mucchj di serpi, tormentan la riva,
Su fragili barche molteplice arriva
12Con lieto susurro la turba dei morti.