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Ramuscello 255



RAMUSCELLO



Ramuscello di pruno abbandonato
     Là sul petroso muricciol dell’orto,
     Privo d’ogni cultura, al verno ingrato,
     Del suo verde si spoglia, e sembra morto;

Ma da un’intima forza alimentato,
     Tenacemente al natio sasso attorto,
     Dura così, che dell’aprile al fiato
     Ecco i tralci rinnova, ecco è risorto.

Tal io, che spento d’ogni gioja e stanco
     Altro che morte non vedeami intorno,
     E il cor n’avea già freddo e il volto bianco,

A’ tuoi detti, a’ tuoi baci (oh fausto giorno
     Che consentisti di venirmi a fianco!)
     Per incanto d’amor giovane torno.