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La IV Ecloga di Virgilio 253

     Pochi vestigj dell’antico errore
     Resteran tuttavia, che su le navi
     A tentar Teti, che a murar castella,
     45Che ad aprir ne indurran solchi alla terra.
     Un altro Tifi allor sarà; nov’Argo
     Porterà fior di novi eroi; saranno
     Altre guerre pugnate, e novamente
     Fia contr’Ilio mandato un grande Achille.
     50Ma poi che gli anni saldi uom t’avran fatto,
     Dal mare il nauta cesserà; di merci
     Non faran cambio i naviganti pini:
     Chè tutto porgerà la terra a tutti.
     Il suol non patirà rastri, non falci
     55La vigna; i bovi scioglierà dal giogo
     Il robusto arator; non più la lana
     Imparerà a mentir varj colori,
     Quando l’ariete a’ prati or di soave
     Rosso murice avrà naturalmente
     60Diversi i velli ora di croco, e l’ostro
     Spontaneo vestirà l’agne pascenti.
«Tal secolo affrettate» in armonia
     Con l’inconcussa volontà dei Fati
     Disser le Parche a’ roteanti fusi.
65Avvicinati dunque, omai n’è tempo,
     A’ gloriosi onori, o tu di numi
     Cara prole e di Giove alto incremento!