Pagina:Opere di Mario Rapisardi 5.djvu/246

246 Conforto


D’eterni stami ordita
     La rivedrai nuotar
Dell’inesausta vita
     16Nel fortunoso mar.

Per le raggianti rive
     Dell’isole del ciel,
Tutto che sente e vive,
     20O madre, è mio fratel.

Le stelle al mio passaggio
     Bisbigliano fra lor:
Il nostro etereo raggio
     24Splende a costui nel cor.

Per te, mi dice il Sole,
     Sempre al meriggio è il dì
Vivi, o miglior mia prole;
     28Ama, il tuo regno è qui.

O legge alta, o misura
     Dell’essere immortal,
Nume della Natura,
     32Indomito Ideal;