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24 | Le Odi di Orazio |
Vipereo sangue schiva
L’olivo? E non esercita livido il braccio all’armi,
Con nobiltà lanciando
12Spesso di là dal termine il disco e spesso il dardo?
Perchè celasi, come
Della marina Tetide il figlio al flebil fato
Di Troja, onde la veste
16Viril tra schiere licie non lo traesse a morte?
IX.
Ve’ come alto di neve è il candido
Soratte: il peso più non sostengono
Le selve agitate, e dall’acre
4Gelo densi si arrestano i fiumi.
Disciogli il freddo, sovente e in copia
Legna ponendo nel foco; all’anfora
Sabina il buon vino quattrenne,
8Liberal Taliarco, tu cava.