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Labor | 235 |
LABOR
Sì travaglia la selva ispida al vento,
Che fra’ recessi tenebrosi spira;
Ed or piegasi all’inegual tormento,
4Or mugghiante si aderge in preda all’ira.
In un vasto profondo ondeggiamento
L’intricato fogliame alto sospira,
Mentre i rami, al demòn che li martira,
8Contorconsi con lungo uman lamento.
O triste animo mio, che il popol denso
Delle brame orgogliose ergi all’arcano
11Poter ch’empie di sè l’essere immenso,
Tu così, tu così, d’altro uragano
Sotto la furia, in un travaglio intenso
14Gemi, t’adiri e ti scontorci invano!