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Libro primo, Ode VIII. | 23 |
«Ovunque la fortuna, migliore del padre, ne porti,
O miei compagni, o miei consorti, andremo.
Nulla da disperare, se Teucro v’è auspice e duce:
28Poichè Apollo veridico promise
Che un’altra Salamina sarà in altra terra. O gagliardi
Uomini che con me spesso peggiori
Casi già tolleraste, nel vino or cacciate le cure;
32Doman ritenteremo il mare immenso.»
VIII.
Lidia, di’, per tutti
Gli Dei, perchè mai Síbari sciupar mi vuoi co’ troppi
Vezzi? Dal campo aprico
4Aborre ei che la polvere e il Sol dianzi soffría.
Perchè non più fra uguali
Guerrier cavalca e gallici poledri non governa
Più con dentati freni?
8Perchè non osa il Tevere biondo toccare, e quasi