15L’infermo imperator? Tutto alla nuova
Del suo venir si riversò il villaggio
Nella città ch’ei traversar dovea, 18Ed io con gli altri. Non vulgar talento
Di festeggiare il novo eletto o bieca
Brama di contemplar la sua disfatta 21Sembianza mi traea, ma un sentimento
Indefinito, non saprei, che forse
Troppo lontan dalla pietà non era. 24Al sindaco mi strinsi: egli dovea
Complimentarlo; e il poveretto al solo
Pensier, ch’egli, egli proprio era sul punto 27D’appresentarsi ad un sovran sì grande,
Sudava sangue come Cristo all’orto.
Non inutil gli fui: col bronzeo petto 30Spezzai la folla, e tra gli evviva e gl’inni,
Che assordavano il cielo, a pochi passi
Dal carrozzone imperial giungemmo. 33L’imperatore si tenea diritto
Militarmente a lo sportel; non era
Pallido in volto ma cinereo; quasi 36Lama di piombo s’affilava il naso;
E la barba, che prima era sì molle,
Arida irrigidía quale radici 39Di morta pianta. Simili a faville
Tra l’ammucchiate ceneri d’un veggio