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Idillio 219

     Grazioso decoro ardea negli atti
     E più nell’ineffabile sorriso,
     Che tutta intorno a lui d’iridi accesa
     200La trepid’aura radiar parea.
     A me lo trassi con un cenno; sopra
     L’eburno e ben tornito omero, quasi
     A un dolce nato mio, posi la destra;
     E mentre il roseo collo e il ricciutello
     205Capo io gli andava carezzando, e vaghe
     Dimande gli movea, nulla badando
     A carezze, a richieste, ei con la punta
     Di un suo virgulto su la bionda arena
     Scrisse e guardommi sorridente: Amore.
     210Mai così non mutò magica verga
     Del ciel l’aspetto e della terra, come
     Diversa a un punto alla mia vista apparve
     La sembianza non pur, ma la natura
     Intima delle cose: un sentimento
     215Novo acquistâr l’aria, la terra e l’acque,
     Come se tutto in lor fosse trasfuso
     Quell’arcano potere, onde il venusto
     Garzon segnato avea pur ora il nome.
     Degli augelli, de’ fior, delle montagne
     220La voce occulta allor compresi; il verbo
     Della vita fu mio; l’immensa luce
     Del Sol m’entrò per le pupille in core,