Paga di profondarsi entro l’abisso,
Pur di rapire il vero ultimo ai ciechi
Visceri dell’Enigma. Una parola
Misteriosa bisbigliavan l’erbe 175Tremule al vento in su’ corrosi greti;
Una parola si dicean tra’ rami
Gli augelletti felici, aeree cimbe
Che il cielo importuoso in lieti cori
Solcano cinguettando; i monti azzurri, 180Le selve in fiore, i prati palpitanti
Al bacio della rosea Primavera
Si scambiavano all’aure una parola,
Ch’era da ognun, fuor che da me, compresa.
Pur dalle tempie mie pendea la sacra 185Infola; al mio passar, quale ad un dio,
S’inchinavano popoli e monarchi,
Mentre di terra in terra alto cantando
Gloriava la Fama il saper mio,
E s’ergeano le menti de’ mortali, 190Come dorici templi, ad onorarmi!
Dispettoso mi volsi, e al giovinetto,
Che fatto erasi intanto a me da presso,
E di sottecchi con amabil ghigno
Mi sguardava e tacea, non senza un qualche 195Stupore m’affisai, però che fuori
D’ogni costume pastoral, di tanto