Illacrimato sorgerà, non gli alti 120Regni del sole a spaziar, ma in sozzo
Corpo di bruto ad abitar dannato,
Gli strazj patirà che il dente ingordo
Del vulgo e il crudo pueril talento
Ai bruti inermi spensierato infligge. 125Parimenti colui che per abjetta
Smania di lucro o per litigj i sacri
Boschi col ferro e con la fiamma insulta,
O ameni arbusti e frondi ombrose e fiori,
Ridenti occhi dei prati, in empia guisa 130Scerpa, sparge, conculca, infruttuosa
Rivivrà pianta in selva, e da villana
Mano all’acre stagion sterpata e guasta,
Nutrirà di sue membra palpitanti
Plebee fornaci e signorili alari. 135Ma chi la legge della vita e i dritti
Delle specie rispetta, ordine e stato
Non solo in meglio cangerà, ma forma
Vieppiù leggiadra a più bei sensi adatta
E più pura sostanza e in più capace 140Mente idee sovrumane avrà in retaggio,
Finchè di sfera in sfera indi sorgendo,
Giungerà là dove ignoranza e morte
E vecchiezza e dolor son mostri ignoti.
Questo, questo sol un (così le vostre