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214 L’Empedocle

     Città quindi mi avvolsi, utili norme
     Persuadendo agli aspri uomini ed uso
     Di mutui dritti ed alleanze ed arti;
     70E, poi ch’ebbi di tutto esperienza,
     Tutto il mondo in me porto, e gli ordinati
     Ricordi a voi, tristi mortali, apprendo:
     Benchè saper di vane pompe ignudo
     Non sempre accetto a rozzi animi arrivi.
     75Ma svelare a’ ritrosi utili veri
     Dover primo è del saggio; e chi di bieca
     Plebe, a gloria del Ver, l’ire non sfida,
     E chiusa in cor la verità si serba,
     Sordid’uomo il puoi dir, che l’oro accolto
     80Veglia tremando, mentre a lui dintorno
     Affamato in tumulto il popol freme.
     Poichè, per l’aria e l’acqua e il foco e questa
     Terra, onde il grano s’alimenta, io giuro,
     Non d’occulte dottrine e d’intricati
     85Filosofemi il vostro animo ha d’uopo,
     Anzi solo d’amore; e chi d’Amore
     Meglio intenda la legge e a lei s’inchini,
     Quegli è savio e beato: apriche e nude
     Splendono agli occhi suoi tutte le cose,
     90Della scienza attinge il sommo, e i letti
     D’Iside, sposo innamorato, ascende.
     Nè perchè l’Odio impetuoso irrompa