15Lacrimevole stirpe!) il sempre puro
Etera concreò; me con benigna
Temperie l’acqua onnifeconda emise,
Quando fra mare e cielo erano ancora
Confusi i dritti, e le immature glebe 20S’ammontavano pigre all’onde in seno.
Non di pensanti allor, non d’animali
Razze pascean la fruttuosa luce,
Non alberi, non erbe, infin ch’io primo
Vegetal seme in su la terra eruppi, 25In molli strati mi distesi, in alti
Rami m’attorsi, e per immemorati
Tramutamenti conquistando il moto,
Come il senso da poi, fuor degli acquosi
Baratri al Sol più temperato emersi. 30Me non conscio vibrar, me guizzar vide
L’onda immensa da pria, me per le inferme
Ripe reper la terra alma; a vicenda
Correr duplice mostro il flutto e il lido.
Snodar le spire sinuose e tendere 35Le pinne audaci ad usurpar le alture;
Poi di salde ossa e d’acri nervi instrutto,
Qual nave capovolta, imprimer l’erbe
Di quattro orme ad un tempo, e nei muscosi
Spechi gl’impauriti echi svegliando, 40Contendere ai men forti il covo e il cibo.