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Libro primo, Ode VII. | 21 |
Non tento io umile cose alte: debile
Musa da lirici versi e modestia
Vietan di Cesare, di te con povera
12Mente scemar le laudi.
[Chi Marte pingere in adamantea
Corazza, o squallido di troica polvere
Merione, o, Pallade spirante, l’inclito
16Tidíde uguale a’ Superi?
Di cure io libero canto i convivj,
Canto le vergini acri che adugnano
In lotta i giovani, o lieve al solito
20Quel che m’accende l’anima.
VII.
Loderanno altri Rodi, città splendida, o Mitilene
Od Efeso o le mura di Corinto
Dal doppio mare, o Tebe, fatta insigne da Bacco, o Delfo
4Chiara d’Apollo o la tessalea Tempe.