Deposto il dardo, placido e clemente
Odi i preganti giovinetti, Apollo;
35Le donzelle odi, regina bicorne
Degli astri, o Luna.
Se vostra opera è Roma, e il lido etrusco
Afferraron per voi le iliache squadre,
Che mutar lari e sede ebber comando
40Con fausto corso,
E a cui di Troja in tra le fiamme illeso,
Superstite alla patria, il casto Enea
Libero aperse il varco, e dar maggiore
Regno doveva,
45Donate, o Dei, probi costumi a’ pronti
Giovani, a’ vecchi placidi quiete,
Dovizia e prole alla romulea gente
E gloria intera.
Abbia da voi, cui bianchi tori immola
50Di Venere e di Anchise il chiaro sangue,
Che altero in guerra col nemico e’ sia.
Mite col vinto.