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20 | Le Odi di Orazio |
Chi gode or credulo te, bellezza aurea,
Chi sempre dedita, chi sempre amabile
Te spera, dell’infida
12Aura inesperto! Ahi miseri,
Cui splendi ingenua! Votiva tavola
Mostra nel tempio me, che già l’umide
Vestimenta sospesi
16Al dio signor del pelago.
VI.
Canterà Vario, cigno meonio,
Te, Agrippa, strenuo vittor d’eserciti
E quanto oprarono, te duce, i militi
4In nave o in sella indomiti.
Io nè ciò esprimere saprei, nè il torbido
Cor dell’indocile Pelide, o il duplice
D’Ulisse ondívago corso, o di Pelope
8La sanguinosa reggia.