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Libro quarto, Ode XV. |
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Custode Augusto, non civil furia,
Non violenza turberà gli ozj,
Non ira che fabbrica spade
20E città miserande inimica.
Non quei che il cupo Danubio bevono,
Non Geti e Seri, non Persi perfidi
Romperan di Giulio gli editti,
24Non quei nati del Tana alla riva.
E noi ne’ sacri giorni e ne’ liberi,
Lieti fra’ doni di Bacco amabile
Con le spose nostre e co’ figli,
28Pria di rito invocati gli Dei,
A mo’ dei padri, co’ lidj flauti
Mescendo i versi, canterem gl’incliti
Condottieri ed Ilio ed Anchise
32E la prole di Venere altrice.