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Libro quarto, Ode XII. | 187 |
Spira terrore alle speranze avare
Fetòn combusto; e grave esempio porge
Pegaso alato, cui gravò il terreno
28Bellerofonte,
Acciò che sempre a’ pari tuoi ti attenga,
E a colpa avendo lo sperar soverchio,
Schivi il diverso. Or vieni dunque, o mio
32Ultimo amore,
(Poi ch’altra donna indi non fia ch’io curi)
Impara i versi, che in amabil voce
Ridirai dopo: scemano le negre
36Cure col canto.
XII.
Già d’april socie l’aure di Tracia,
Che il mar serenano, le vele spingono;
Nè i prati gelano, nè i fiumi strepono
4D’invernal neve turgidi.