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178 | Le Odi di Orazio |
Cura alla delia dea, che le fugaci
Linci ed i cervi saettando arresta,
Il lesbio metro osservate e del mio
36Pollice il tocco,
Cantando in coro il Latonide, in coro
La nottiluca in ciel face crescente,
Propizia a biade ed a rivolger lesta
40Rapidi mesi.
Dirai già sposa: «Nei festivi giorni
Del secol novo, io docile a’ concenti
D’Orazio vate una gradita a’ Numi
44Ode cantai.»
VII.
Dimojaron le nevi, già l’erbette ritornano a’ campi,
Agli alberi le chiome;
Muta aspetto la terra; le fiumane decrescono, e in mezzo
4Corrono a le due ripe;