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Libro quarto, Ode II. | 165 |
Ahi, Ligurin, di lacrime
Perchè mi stillano le guance? In subito
Silenzio disdicevole
36Perchè la facile mia lingua annodasi?
Ne’ sogni, a notte, sembrami
Prenderti, stringerti, seguir te rapido
Via per l erbe del marzio
40Campo, te, perfido, per l’acque istabili.
II.
Chíunque emular Pindaro s’ingegni,
Su ceree penne dedalèa fatica
S’affanna, o Giulio: al cristallino mare
4Darà il suo nome.
Qual da montagna impetuoso fiume,
Cui crebbero le piogge oltre le ripe,
Ferve ed immenso da profonda bocca
8Pindaro erompe,