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Libro terzo, Ode XXVII. | 151 |
Che guarda il manco lato di Venere
Marina. Tosto le faci splendide
Qui ponete; qui i pali e gli archi
8Minacciosi agli opposti battenti.
O Dea, che Cipro beata domini
E Menfi immune di gel sitonio,
Regina, con alto flagello
12Tocca Cloe tracotante una volta!
XXVII.
Strillo sinistro d’upupa e pregnante
Cagna o dal bosco lanovin rossiccia
Lupa corrente o partorita volpe
4Gli empj accompagni;
Rompa l’impreso lor viaggio un serpe,
Che traversando qual dardo atterrisca
I buricchi; io per quella, onde il cor trema,
8Auspice accorto,