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144 | Le Odi di Orazio |
XXII.
O vergine che i monti e i boschi reggi,
Tu cui le donne faticanti al parto
Chiaman tre volte, e tu le ascolti e campi,
4Diva triforme,
Sia tuo quel pino a la mia villa in cima:
Presso a lui tutti gli anni io darò lieto
D’un verro il sangue che già già l’obliquo
8Mòrso prepari.
XXIII.
Se a nova luna le mani supplici
Tu volgi al cielo, rustica Fídile,
Se con biade fresche ed incenso
4Plachi i Lari e con avida porca,