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140 | Le Odi di Orazio |
XIX.
Quanto lontan sia d’Inaco
Codro, che intrepido muor per la patria,
Narri e la stirpe d’Èaco
4E le battaglie d’Ilio esacrabile;
Quanto si compri un’anfora
Di Chio, chi l’acqua col foco temperi,
Chi un tetto e a quanto apprestimi,
8Ch’a’ peligni algidi venti sottraggami,
Taci. Or beviamo a Cintia
Nova, alla media notte ed all’augure
Murena! A tre si mescano
12O a nove i calici ben colmi, o giovane.
Poeta, che le díspari
Muse ami, attonito chieda tre calici
Tre volte; ma le Grazie,
16Che nude abbracciansi di risse pavide,