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Libro terzo, Ode XVI. 135


        Di scherzar tra le vergini
E sparger nebbia tra stelle candide.
        Se ciò si addice a Fòloe,
8Non a te, Cloride: più a dritto a’ giovani

        Tua figlia le case occupa,
Qual Tiade in furia per suon di timpano;
        Or va per Noto in fregola,
12E ruzza, a lubrica capretta simile.

        A te, vecchietta, i bioccoli
Tosi appo l’inclita Lucera addiconsi.
        Non cetre, non purpuree
16Rose, non calici che interi vuotinsi.


XVI.


La torre bronzea, gli usci di rovere,
    L’acre custodia dei cani vigili
    Difeso avrebbero la chiusa Danae
        4Ben da’ notturni adulteri,