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Libro terzo, Ode IX. | 125 |
Lascia di Roma le civili cure:
Perì del dace Cotison la schiera;
Il Medo, infesto a sè, fra luttuose
20Armi parteggia.
Vecchio nemico del confine ibero
Serve il Cantabro a noi, da tardi ceppi
Domo; pensan con lento arco gli Sciti
24Cedere il campo.
Qual uom privato un po’ ti svaga; cessa
Troppo curar se il popolo si affanni;
Dell’ora i doni allegro cogli, e l’aspre
28Cure abbandona.
IX.
— Finch’ero a te gradevole,
Nè alcun più valido garzon cingeati
Le braccia al collo candido,
4Più lieto io vissimi d’un re di Persia.