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Libro terzo, Ode V. 117


Ciò schivato ebbe con mente provvida
    Regolo, a’ patti vituperevoli
        Dissentendo, e mostrando il danno
        16Che verría dall’esempio a’ futuri,

Se non perisser captivi i giovani
    Illacrimati. «Io, disse, ai punici
        Tempj affisse le insegne e l’armi
        20Senza strage strappate a’ guerrieri

Vidi; io ritorte vidi le braccia
    Dei cittadini sul dorso libero,
        Spalancate le porte, arate
        24Le campagne già preda a nostr’armi.

Oh inver, dall’oro redento, il milite
    Più fiero torna! Danno ad obbrobrio
        Giungete: nè lana racquista
        28Col fuco unta i perduti colori,

Nè virtù vera, se parte, riedere
    Più cura a’ vili. Se, liberatosi
        Da lacci intricati, combatte
        32Il cerbiatto, gagliardo è colui