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106 | Le Odi di Orazio |
II.
Patire, o amico, l’angusta inopia,
Forte nell’acre milizia il giovane
Impari, ed i Parti feroci
4Urga in sella tremendo con l’asta.
Tragga all’aperto fra casi trepidi
La vita. Lui del re belligero
La sposa e la vergine adulta
8Dagli spaldi nemici mirando,
«Oh mai, sospiri, lo sposo regio,
Nuovo alle pugne, il leon provochi
Aspro al tatto, cui sanguinosa
12Ira caccia fra mezzo alle stragi!»
È dolce, è bello dar per la patria
La vita. Insegue morte i fuggevoli,
Nè d’imbelle garzon perdona
16Ai ginocchi ed al timido tergo.