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104 Le Odi di Orazio


Pugna; clienti ha in maggior numero
    Altri; ma Ananke con la medesima
        Norma eccelsi ed imi sorteggia:
        16Scote l’urna capace ogni nome.

Cui nudo acciaro pende su l’empio
    Collo non dolce sopor distillano
        Sicani convivj; non canto
        20D’augelletti o di cetera, il sonno

Richiama. Il sonno cheto degli uomini
    Agresti noja non ha da povere
        Capanne e da riva ombreggiata,
        24Non da Tempe agitata da’ venti.

Cui del bisogno più non desidera
    Non procelloso mare sollecita,
        Non d’Arturo cadente l’aspra
        28Violenza o del Capro sorgente,

Nè poder ch’ora falla per grandine
    Funesta a’ tralci, or perchè l’arbore
        Incolpa le piogge, od il campo
        32Gli astri ardenti ed i rigidi inverni.