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62 intorno la vita e le opere di luciano.

XXXIII. Questo concetto, molto più antico di lui, era generalmente diffuso tra i Greci per opera dei filosofi e degli artisti, e fu espresso in una forma bella e popolare principalmente da Aristofane. Dopo sei secoli Luciano riprodusse il concetto medesimo più largo e compiuto, ma in una forma meno artistica, siccome richiedeva la natura stessa del concetto e la condizione dei tempi. 11 concetto antireligioso di Aristofane è spontaneo, nasce dalla natura stessa di quel politeismo; ed il poeta, come il popolo, lo esprimeva e non se ne rendeva ragione: non è mai principale, ma secondario, non istà da sè spiccato e solo nella commedia, ma è unito ed armonizzato ad altri, specialmente al concetto politico, che domina e unisce intorno a sè tutti gli altri. Aristofane non si propone per iscopo di beffare gli Dei, ma li motteggia e ne ride come gli viene in taglio così leggermente, e come fa il popolo che morde ogni specie di persone, e i suoi magistrati, ma non vuole tocche le sue istituzioni; che libero e credente vuole esercitare sovra ogni cosa il suo buon senso, e s’irrita contro chi vuole torgli la liberta pienissima di credere e non credere a modo suo. Però il concetto d’Aristofane non è largo nè profondo, ma invece è altamente artistico, è affiancato ed avvivato da liete immaginazioni e da forti sentimenti, e si adagia nella forma fantastica e leggiadra della commedia. Quello di Luciano per contrario è riflesso, appartiene a lui solo che non è il popolo ma uno del popolo, sta solo, esce nudo dell’intelletto, e nudo rimane spiegandosi interamente nel dialogo, che è forma stretta e meno artistica della commedia, ma bastante a contenere un concetto solo. Luciano si propone una sola idea, e di essa non esce affatto: se la piglia direttamente con Giove, gli pone a fronte un cinico, il quale disputando te lo stringe per ogni parte, e poi che l’ha