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intorno la vita e le opere di luciano. 37

novavasi il genere umano. I Romani diedero all’uomo un valore pel diritto, i Greci un valore per la bellezza, il Cristianesimo un valore per lo spirito: però lo scetticismo fu il precursore necessario del Cristianesimo, e fu non pure la dottrina dei più sennati, ma il sentimento del secolo, la comune pratica degli uomini.

XXI. Queste dottrine filosofiche vi erano, ma filosofi non vi erano. La scienza antica era compiuta, e giunta sino alla negazione di se stessa; per ricominciare un altro corso aveva bisogno di altri uomini con altre idee; e i pochi veri cultori di quella scienza antica non potevano fare nulla di nuovo, dovevano star contenti a sporre, dichiarare, ampliare, applicare più largamente le verità conosciute. E questi erano anche rari, perchè la tirannide imperatoria, la corruzione dei costumi, e la superstizione avevano spenti i mighori, infiacchite le anime più salde, perseguitato ogni specie di sapere. Onde nel primo secolo non è a parlare di filosofi; e tra i Romani non vedi altro che Seneca, tipo di tutti gli altri, vecchio cianciatore di stoicismo, che vendè lingua, coscienza e onore a Nerone, e n’ebbe cinque milioni e mezzo, e poi la morte. Nel secondo secolo i buoni imperatori tentarono di ristorare gli studi, fondando biblioteche, dando onori, uffici e stipendi ad ogni specie di studiosi; ma, a dire di Tacito, come i corpi crescono a poco a poco e muoion subito, così gl’ingegni e gli studi è più agevole spegnere che richiamare: e le arti tutte e le scienze hanno loro vicenda per cagione propria ed intrinseca, non per odio o favore di governanti. Se togli Epitteto, Marco Aurelio, e pochi altri, i rimanenti erano una turba d’impostori e di furfanti degnissimi di frusta. Bastava mettersi un mantello indosso, farsi crescer la barba, sciorinar massime trite sul disprezzo delle ricchezze, scagliarsi contro di tutti per farsi tenere un