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intorno la vita e le opere di luciano. |
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che d’incondito e di disarmonico, e rimase chiuso agli altri popoli, i quali però non ne ebbero alcun bene. Il sapere dei Persiani e degli Egizi fu oscurato da quello dei Greci, come la Persia e l’Egitto furono conquistati dai Greci, e ridotti a gentilezza. Sia pure il Greco un fanciullo per età a petto dell’Egizio e del Persiano; ma questo fonciullo diventò subito un uomo straordinario, e quei suoi vecchi maestri rimasero mediocri. Il sapere dei Romani, come tutte le cose loro, era nello stato e per lo stato, era solamente prudenza civile; e quel popolo non ebbe propria altra scienza che quella delle armi e delle leggi. I fanciulli romani imparavano a leggere sul libro delle dodici tavole:1 i loro gran savi furono giureconsulti, che spesso comandavano anche le armi,2 e fiorirono massimamente nell’impero, perchè nell’impero l’idea romana del diritto ebbe nuovo e più largo esplicamento, le leggi moltiplicate per la corruzione si separarono dal costume, divennero cosa astratta, e però la scienza del giure slette da sè, e giunse a maturità piena. Quando appresero il sapere dei Greci, ne pregiarono solamente la parte morale e politica, tennero le scienze speculative come sconvenienti a senatori ed a Romani,3 e le arti belle come puri ornamenti ed occupazioni geniali:4 e quando, deposta la nativa ruvidezza, vollero anche essi trattar le arti, riuscirono imperfetti imitatori. Quei loro poeti ed istorici,
- ↑ Mi ricorda di aver letto una sentenza di Cicerone (forse nel libro De Oratore), che il libretto delle Dodici Tavole conteneva più sapienza che tutti i libri dei filosofi.
- ↑ Papiniano ed Ulpiano, i due più grandi giureconsulti, furono Prefetti del Pretorio: ed Ulpiano fu ucciso in una sedizione de’ soldati.
- ↑ Vedi Tacito nella Vita di Agricola.
- ↑ Lelio si vergognò di comparire autore delle commedie che vanno sotto il nome di Terenzio, africano, e servo. Un forestiero non poteva scrivere con quel sapore di urbanità, nè un servo con quella gentilezza.