Pagina:Opere di Luciano voltate in italiano da Luigi Settembrini - Tomo 1.djvu/377


una vendita di vite all’incanto. 369


Crisippo. Dunque essendo corpo, tu sei pietra.

Compratore. Niente affatto. Deh rifammi, ritornami uomo.

Crisippo. Cosa da nulla; ritorna uomo. Dimmi: ogni corpo è animale?

Compratore. No.

Crisippo. E la pietra è animale?

Compratore. No.

Crisippo. E tu se’ corpo?

Compratore. Sì.

Crisippo. Ed essendo corpo, se’ tu animale?

Compratore. Sì.

Crisippo. Dunque non siei pietra, essendo animale.

Compratore. M’hai risuscitato! già mi si freddavano e intirizzivano le gambe, come quelle di Niobe. Però voglio comperarti. Quanto debbo dar per costui?

Mercurio. Dodici mine.

Compratore. To’, eccole.

Mercurio. L’hai comperato tu solo?

Compratore. No: ma con tutti questi che vedi.

Mercurio. Siete molti, e con buone spalle tutti, e proprio degni del Mietitore.

Giove. Sbrighiamoci: chiama un altro, il Peripatetico.

Mercurio. Dico a te ora, o bello, o ricco, vieni. Su via, comperate il gran senno, il sapiente universale.

Compratore. Che qualità ha egli?

Mercurio. È moderato, facile, pieghevole, ma specialmente è doppio.

Compratore. Come doppio?

Mercurio. Di fuori egli pare uno, e di dentro ei pare un altro, onde se lo comperi ricordati di chiamarlo ed esoterico, ed essoterico.1

Compratore. Che conosce egli specialmente?

Mercurio. Che vi sono tre sorte di beni, quelli che sono nell’anima, nel corpo, e nelle cose fuori di noi.

Compratore. La pensa da uomo. Che prezzo fa?

Mercurio. Venti mine.

  1. Esoterico ed essoterico, interno ed esterno: voci usate anche nella filosofia moderna.