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una vendita di vite all’incanto. 367


Crisippo. Vedila un po’. Hai tu un figliuolo?

Compratore. Perchè mel dimandi?

Crisippo. Se un coccodrillo te lo prendesse mentre egli passeggia sù la sponda di un fiume; e poi ti promettesse di rendertelo, se tu gli dimostri netto se ha o non ha risoluto di rendertelo: tu che diresti? ha o non ha risoluto?

Compratore. Non so rispondere a questa dimanda: non so dir sì, nè no per riaverlo. Ma deh, per Giove, rispondigli tu per me, salvami il figliuol mio, ma presto, chè ei se l’inghiotte.

Crisippo. Non temere: ma io te ne insegnerò anche di più maravigliosi.

Compratore. E quali?

Crisippo. Il Mietitore, il Dominatore, e sopra tutti l’Elettra ed il Velato.

Compratore.

Che sono cotesto Velato e cotesto Elettra?

Crisippo. Elettra è quella famosa figliuola di Agamennone, la quale nello stesso tempo sa e non sa la stessa cosa. Quando Oreste le sta innanzi ancora sconosciuto, ella sa che Oreste è suo fratello, ma non sa che quegli è Oreste. Il Velato poi è più maraviglioso: odilo. Dimmi, tu conosci tuo padre?

Compratore. Certamente.

Crisippo. E se ti presento uno velato, e ti dimando: conosci costui? tu che risponderai?

Compratore. Che nol conosco.

Crisippo. Ma questi è tuo padre: onde se tu non conosci costui, è chiaro che non conosci tuo padre.

Compratore. Ma no: gli tolgo il velo, e vedrò bene il vero. Infine che scopo ha cotesta tua filosofia? e che farai quando sarai giunto sulla cima della virtù?

Crisippo. Allora io giungerò a godere i beni maggiori della vita, ricchezza, buona salute, ed altrettali. Ma prima bisogna durar fatiche molte, perdere gli occhi sù libri di minuta scrittura, raccoglier comenti, riempirsi un sacco di solecismi e di parole viete e strane. Ma il punto è che non si può divenir filosofo, se per tre volte di seguito non hai bevuto l’elleboro.

Compratore. Son belle e generose parole coteste. Ma es-