Pagina:Opere di Luciano voltate in italiano da Luigi Settembrini - Tomo 1.djvu/37


intorno la vita e le opere di luciano. 29

che a quel tempo era non pure in Alessandria, ma in moltissime altre città, e in Roma stessa. In mezzo a quella gran confusione, un uomo di senno che fare, che scegliere? A noi venuti dopo tanti anni, e tanto lontani dalla vita e dai costumi veri di quel secolo, pare facile indicare la scelta a farsi: ma chi viveva allora, e stava in mezzo alla corruzione, alla rilassatezza, alla ferocia, al fanatismo, alla stoltezza delle sètte, se era uomo di senno si asteneva da scegliere, stavasi a parte con la sua ragione, e rideva, o compativa al povero genere umano, che cieco andava brancolando nel buio, per trovare a che afferrarsi e sostenersi. Biasimeremo noi Tacito, Plinio, Plutarco, Epitteto, Marco Aurelio, e Luciano, cioè gl’intelletti più eminenti del secondo secolo, perchè non furono cristiani? Ma e il Cristianesimo allora aveva tanta luce, si era spiegato in tante verità, da farsi conoscere e però seguire da questi uomini? Essi erano savi, dabbene, amantissimi della verità, e se l’avessero scorta in esso l’avrebbero tosto abbracciata. Non la videro, e non per colpa loro, nè per manco d’intelligenza o di volontà, ma perchè ella era ancora greggia, e coverta da scorie superstiziose. Il tempo la scoprì, la forbì, la rendette splendidissima, e non si può imputare a quelli di non averla conosciuta; perocchè ogni uomo con l’ingegno non si estende di là dal suo secolo, come con la vista non si estende di là dal suo orizzonte.

sapere.

XVII. Il sapere antico appartiene ai Greci, che non pure lo trovarono, ma recarono a perfezione, e lo diffusero tra tutte le genti. Il sapere degl’Indiani e dei Cinesi, per quanto si voglia antico e vasto, ha un certo