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172 intorno la vita e le opere di luciano.

condo la sua necessità. E tanto mi sono ingegnato di esser chiaro e di fuggire ogni affettazione, che anche a talune opere tenute spurie, e che, lette in greco, ti presentano una differenza notabile di stile e di lingua, e modi oscuri e sforzati, io non ho potuto dare quella differenza; anzi dove i concetti sono scabri, io l’ho renduti piani, dove le sentenze sono contorte, io l’ho raddirizzate, dove le parole sono strane, io l’ho scambiate con le ragionevoli. Per isforzi che io ho fatti, non ho potuto altrimente, non ho saputo imitar bene il male: ma sono certo che la materia, e quel colore che la materia dà necessariamente all’espressione, farà distinguere anche in italiano queste opere spurie dalle genuine. Nel tradurre mi sono venute fatte alcune correzioni al testo, le quali mi pare sieno necessarie a bene intenderlo: io le propongo a tutti coloro che intendono bene il greco, e sono uomini discreti, affinchè possano giudicarne, e, se le riconosceranno necessarie, usarne ancora nelle future ristampe del testo di Luciano.1

XCIX. Sebbene io sappia che niente può scusare la mediocrità di un’opera, e che tutti i lettori senza curarsi di sapere con quali mezzi e con quante difficoltà fu fatta, la scartano o la lodano senz’altro; sebbene io non chieda indulgenza, perchè so che l’è inutile; e non s’acquista fama per indulgenza, e solo il buono resiste al tempo; nondimeno io credo che a taluno non dispiacerà che io dica in qual luogo e come fu fatta questa traduzione; almeno io sento il bisogno ed il dovere di dirlo. Ero io da due anni nell’ergastolo di San Stefano, quando ci venne il mio diletto amico Silvio Spaventa, il quale portò seco un

  1. V. nel fine del 3° voi. l’indice delle Varie lezioni che si propongono al testo di Luciano.