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intorno la vita e le opere di luciano. 137

fa credere ragionevolmenle che ei visse da giovane assai male, e che veramente fu un ribaldo ed un impostore. Luciano non biasima Peregrino perchè fu cristiano, ma perchè fu un malvagio, perchè fu un impostore anche tra i cristiani. Bisogna adunque distinguere e separare Peregrino dai cristiani, e non confondere la causa d’un tristo con quella d’una religione. Vediamo come Luciano parla dei cristiani. Poichè Peregrino per i suoi misfatti fu costretto a fuggire dalla patria, capitò nella Palestina, dove apprese la mirabile sapienza dei cristiani. Questo farsi cristiano dopo una vita scorretta e dopo grandi delitti, è cosa confermata da mille esempi nella storia. In breve tempo questo furbo, che era intelligente assai e destro, sorpassò i sacerdoti ed i dottori cristiani, e diventò profeta, e interpetre, e spositore, e scrittore ancora dei libri sacri: sicchè i cristiani lo stimavano come un dio, lo tenevano come legislatore, lo intitolavano loro capo. Infatti essi adorano quel grande uomo che fu crocifisso in Palestina, perchè introdusse questa nuova religione nel mondo. Incarcerato come cristiano, fu da ogni specie di cristiani aiutato, visitato, sovvenuto; le vedove e gli orfani lo servivano, i principali andavano in carcere ad intrattenersi con lui, e lo tenevano come il loro Socrate; le città gli mandavano ambasciatori e danari, ed ei ne raccolse assai. Perocchè questi sciagurati credono che saranno immortali e che vivranno nell’eternità: però spregiano anche la morte e le vanno incontro. Poi che il loro primo maestro li ha persuasi a tenersi fra loro come fratelli, quando essi abbandonano gli Dei de’ Greci, adorano quel loro sofista crocifisso, vivono secondo le sue leggi, spregiano ogni cosa, hanno tutto in comune esattamente. Sicchè se entra fra loro un uomo astuto e destro, tosto si fa ricco, avendo a trattare con uomini ignoranti. Ecco tutto il gran male che un