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134 intorno la vita e le opere di luciano.

pungere Ateneo, è scritto certamente con intendimento contrario a quello d’Ateneo. Ora dove sono meglio dipinti i filosofi ed i savi del secolo, in questo Convito o nei Dipnosofisti? Ateneo si traportò in un tempo antico, e ci rimase nella sua opera una raccolta di tutte le cognizioni che erano nel tempo suo: Luciano dipinge con più verità gli uomini della sua età, e fa un’opera d’arte che riesce bella ed allegra: l’uno è un erudito, l’altro è un artista. Egli è vero che lo stile e la lingua di questo dialogo non hanno il candore ed il nitore lucianesco: ma se esso è una caricatura, come io sospetto, lo stile dev’essere un poco sforzato: e se io avessi l’opera di Ateneo, vorrei vedere se quella che non pare semplicità, sia pieghevolezza ed imitazione naturalissima. È questa una tentazione che m’è venuta, e l’ho detta per quanto vale. Quello che mi pare certo è che il dialogo è piacevole, e dimostra ciò che Luciano cerca sempre dimostrare, che la più parte dei savi di quel tempo erano una gente presuntuosa che diceva grandi paroloni, mentre era fitta in una fangaia di vizi e di turpitudini.

LXXVI. E per ammaccare questa presunzione, per rallegrare e ridere e dire una bizzarria, è scritto il Parassito, che con molti sottili e speciosi argomenti vuol dimostrare che l’arte parassitica è la maggiore e migliore di tutte le arti, e sorpassa anche la filosofia e la rettorica tenute sì grandi. E questa dimostrazione è fatta con molto fine accorgimento, molte grazie e lepori: se non che lo scherzo è protratto un poco troppo a lungo; e talvolta la molta saccenteria genera una certa freddezza, ed incresce. Può essere di Luciano, ma non ha la forma breve e leggiera, il fare libero e sicuro che è nelle altre opere: onde ragionevolmente si dubita se sia suo. Noi non conosciamo l’occasione per la quale