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6 intorno la vita e le opere di luciano.

non sono terribili, nè informi, nè scure astrazioni, ma persone di umana leggiadria, una celeste famiglia eroica, il cui capo è Giove, che ha diviso l’impero coi fratelli, e tutti sono soggetti allo scuro fato. Le arti crescono libere nei diversi popoli, che si radunano per farne mostra e paragone nei giuochi solenni. La filosofia ha molte sètte distinte per dottrine e pratiche diverse. La lingua ha vari dialetti, e ciascuno ha la sua bellezza ed i suoi scrittori. Questa varietà immensa aveva armonia di parti, non unita: quindi come esse parti andavano crescendo ed invigorendo ciascuna per sè, quell’armonia andò dissolvendosi: la libertà civile tosto cadde sotto il braccio di Alessandro, che invano tentò di dare unità a tante parti dissociabili, e fare un impero greco; con la liberta caddero le arti; il sapere trovatosi discordante dalla vita, si ritirò nelle scuole; il costume pigliò mollezza barbarica; il sentimento si corruppe nel profondo dell’anima, ed il popol greco arguto e gaio, rise piacevolmente de’ suoi iddii, e trattò come una sciocchezza ed una bugia quella religione che era stata il senno, la verità, la vita e la gioia della sua giovanezza. Così l’ingegno greco di acuto divenne astuto; il costume di lieto, lascivo; l’eloquenza da intima espresssione del sentimento, un freddo giuoco del pensiero; la filosofia da ricerca del vero, una sottilissima ricerca delle forme del ragionamento; la civiltà intera divenne una corruzione. Il concetto della bellezza che nei Greci era un senso squisitissimo, li condusse a quella civiltà maravigliosa, a quella libertà, a quella gloria, a quella luce di arti e di scienze: ed essi ritennero sempre questo senso, che era la loro indole, e con questo ornarono quanto fecero e quanto dissero. Scendendo in basso, essi non caddero dove sprofondarono i Romani e dove l’uomo perde la co-