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intorno la vita e le opere di luciano. | 5 |
chi non voleva la pubblica libertà. E però quanti delitti, e infamie, e orrori, e bestialità l’uomo è capace non pure di fare, ma d’immaginare, tutto dobbiamo aspettarci di trovare effettuato ed applaudito in Roma. Trasea che sentiva in petto la santità d’una leege superiore alla romana, non andò in Senato quando Nerone uccise la madre; ma il popolo che stava alla sua legge uscì festeggiante incontro al matricida, adorava i bardassi e le meretrici imperiali, baciava la mano che gli scannava i figliuoli ed i padri, e quando cadevano le teste de’ più santi cittadini, andava a ringraziare e sacrificare agl’Iddii per la vita e l’incolumità dell’imperatore, il cui operare era sempre giusto, la cui volontà era legge sacra. Imperator uti imperassit ita jus esto, era un concetto di diritto pubblico che nasceva da quel concetto di diritto privato espresso nella famosa legge delle dodici Tavole: Paterfamilias uti legassit.... ita jus esto.
IV. Nella vita greca era un concetto non esclusivo e rigido, ma immensamente vario e mirabilmente armonico, il concetto della bellezza. La Grecia non è una città sola; ma molti e diversi popoli congiunti insieme per un certo legame, e ritenenti ciascuno la sua personalità e la sua libertà intera. Gli eroi vanno al conquisto di Troia, liberi tutti, e re, ed eguali ad Agamennone, che solamente per necessità di guerra è scelto a duce supremo. Le città libere ed independenti, ciascuna con leggi, magistrati, culto, costumi particolari, mandano legati al nazional concilio degli Anfizioni che discutono i comuni interessi della religione e della politica; contendono tra loro per un primato che nessuna ottenne mai pieno su le altre, perchè è primato d’ingegno che di sua natura è liberissimo; e nondimeno riconoscono Atene come la più colta e gentile. Gli Dei