Pagina:Opere di Giovanni Berchet pubblicate da Francesco Cusani, Milano, Pirotta, 1863.djvu/53

     Oello: o al dolce di Levèllin1 canto.
     40Fredda è la lingua di Cadval che mute
     Fea del mar le procelle: il valoroso
     Dorme sul letto della rupe Urieno:
     Invan piangete voi Modredo2, o monti,
     Il cui magico carme la nebbiosa
     45All’alto Plinlimnon3 fronte curvava.
     Lordi di tabe, e come spettri pallidi
     Giaccion d’Arvone su l’orribil spiaggia4.
     Via via lontani impauriti i corvi
     Il remigare affrettano, affamata
     50L’aquila stride, li disdegna, e passa.
     Cari dell’arte armoniosa mia
     Ahi! perduti compagni, a me sì cari
     Quanto la luce che le mie se ’n viene
     Pupille afflitte a visitar, sì cari
     55Quanto le belle rubiconde stille
     Che mi scaldano il core, in mezzo ai gridi
     Della patria morente, ah voi moriste!
     Non piango io più — Non dormon no: li veggio
     Su quelle balze, orrenda schiera, assisi
     60Languido spirto ritener di vita
     A vendicare la natía lor terra.
     Meco in terribil consonanza unirsi
     Eccoli tutti, e della tua progenie
     Tesser con mani sanguinose il drappo.
     65Presto, i fili si tessano, la trama
     Presto tessiamo, lo funereo pallio
     Ai discendenti d’Odoardo. Oh! largo

  1. Principi gallesi, e bardi.
  2. Bardi, vittime della proscrizione di Odoardo.
  3. Montagna dove a lungo pugnarono i Gallesi.
  4. Spiagge delle contee di Caernarvon rimpetto all’isola di Anglesey.