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dialogo terzo. 45

dicono che il rubare non è male; conciossiacosachè la roba di questo mondo sia stata tante volte rubata, che ella non abbia più i veri padroni, ma sia di chi se la toglie.

Lepre.
Bástiti solamente questo, Ulisse, che la povertà è cosa tanto aspra e tanto grave, che gli uomini per fuggirla si pongono insino a star per servi l’un con l’altro: cosa tanto brutta, che fra noi animali non è alcun si vile che non sopportasse prima la morte che porsi volontariamente a servire L’uno a l’altro de la sua specie medesima per mendicare le cose sue necessarie. Ma la natura ci ha voluto* Unto meglio che a voi, che in fra noi non è conosciuta questa infelicità; anzi, ciascheduno è stato fatto da lei da tanto, che cri si sa reggere per sè stesso.
Ulisse.
E’ bisogna che sia pur altro che la povertà che conduce gli uomini a star per servi l’un con l’altro, perchè si vede farlo a di molti che sono ricchi.
Lepre.
Anzi son più poveri de gli altri, se tu lo consideri bene; perchè sono poveri di nobiltà d’animo, o veramente di consiglio: per il che e’ non sanno raffrenare il loro ingiusto appetito; laonde cercano d’acquistar fama o grado, o di saziar le lor voglie immoderatamente, col farsi servi d’altrui.
Ulisse.
E chi fusse in uno stato mediocre, nel quale e’ potesse ragionevolmente contentarsi?
Lepre.
E dove è questo stato? Io per me non trovai mai nomo alcuno che non dicesse o che gli mancasse qualcosa, o che gliene avanzasse; benchè questi furono rarissimi, e se ne accorsero quando ei si videro pressa al fine de la lor vita, dolendosi de i disagi ch’egli avevano sopportati ne la loro giovanezza per acquistar roba, acciocchè ella avesse poi loro avanzare a la morte.
Ulisse.
Questi sono errori che nascono dal non saper l’uomo raffrenare e moderare le voglie sue; e non da la sua stessa natura.
Lepre.
A me pare che sia tutt’uno; poichè la natura ha fatto che egli può desiderare quelle cose che gli son poi dannose e moleste. La qual cosa, per averci più amati, non ha ella fatto a noi. E mi ricorda che essendo io in quella età ne la quale si comincia aver qualche conoscimento, sotto