Pagina:Opere complete di Galileo Galilei XV.djvu/55

fanno miglia 210, alle quali di nuovo aggiunte miglia 35, che ha di più per diametro la sboccatura del cerchio dei lussuriosi, e altre 35 che di più ha la sboccatura del imbo, fanno a punto miglia 280. E tanta ancora trova il Vellutello essere la profondità dell’Inferno, misurando dalla sboccatura del Limbo a perpendicolo sino a Malebolge: atteso che ei ponga la profondità del burrato esser miglia 140, la distanza da i violenti alla città di Dite 70, che fanno miglia 210, alle quali aggiungendo cinque salite per le distanze de i cerchi rimanenti, di 14 miglia l’una, fanno a punto la somma di miglia 280.

Finge poi, l’orlo ed estremità del Limbo esser da una pianura circondata, la cui larghezza per traverso sia miglia 17 , delle quali la metà ne assegna al fiume Acheronte, l’altra metà alla grotta de gli sciagurati.

Questa è brevemente l’esplicazione dell’opinione del Vellutello, la quale ancora dal profilo del suo disegno forse meglio si comprenderà; e questa è l’invenzione che tanto è piaciuta ad esso Vellutello, che l’ha fatto ridersi del Manetti ed insieme di tutta l’Accademia Fiorentina, affermando, l’Inferno di esso Manetti esser più tosto una fantasia ed un trovato suo e degli altri Accademici, che cosa che punto sia conforme all’intendimento di Dante: il che quanto sia vero, è ormai tempo che cominciamo a considerare.

E prima, se considereremo l’uno e l’altro disegno senza aver riguardo a luogo alcuno di Dante o ad alcuna ragione che ci persuada più questo che quello aver del verisimile ed esser credibile che così sia stato figurato dal Poeta, ma solamente contempleremo la disposizione del tutto e de le parti, ed in somma, per così dirla, l’architettura dell’uno e dell’altro, vedremo, al parer mio, quanto al tutto, aver più disegno assai quel del Manetti, ed esser composto di parti tra di loro più simili. Parimente ancora par cosa incredibile, l’Inferno dovere esser così piccolo, che non sia quanto