Che importa aver le vesti rotte o intere,
Che gli uomini sien Turchi o Bergamaschi, 285Che se gli dia del Tu o del Messere?
La non istà ne’ rasi o ne’ damaschi;
Anzi vo’ dirti una mia fantasia, 288Che gli uomini son fatti come i fiaschi.
Quando tu vai la state all’osteria
Alle Bertucce, al Porco, a Sant’Andrea, 291Al Chiassolino o alla Malvagia,
Guarda que’ fiaschi, innanzi che tu bea
Quel che v’è dentro; io dico quel vin rosso, 294Che fa vergogna al greco e alla verdea:
Tu gli vedrai che non han tanto indosso
Che il ferravecchio ne dessi un quattrino; 297Mostran la carne nuda insin all’osso:
E poi son pien di sì eccellente vino,
Che miracol non è se le brigate, 300Gli dan del glorïoso e del divino.
Gli altri ch’han quelle veste delicate,
Se tu gli tasti, o son pieni di vento, 303O di belletti o d’acque profumate,
O son fiascacci da pisciarci drento.