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10 avvertimento.

dar ragione dei medesimi e della lunga oscurità in cui erano giaciuti fino ad oggi. Per la morte del marchese Pier Francesco Rinuccini, accaduta nel 1848, esposta al pubblico incanto la Biblioteca di quell’illustre famiglia, il Governo toscano, nell’onorevole pensiero che non passassero fuor di stato molti manoscritti che in quella si contenevano risguardanti la storia civile e letteraria dell’Italia, fattone acquisto, li divise fra le varie Biblioteche pubbliche di cui tanto Firenze si onora; e quelli fra i quali le Lezioni in discorso si contenevano furono attribuiti alla Magliabechiana, consistenti in ottanta e più volumi di scritti Borghiniani, che formavano una delle parti più importanti dell’antica fineioteca Rinuccini. In questi rovistando il signor Gigli a fine di pubblicare, come ce ne dà speranza, cose di quel raro ingegno che fu Vincenzo Borghini, si abbattè in un accozzamento di diverse carte racchiuse da un foglio sopra il quale era scritto il nome di Dante; «fra le quali ricercando (son sue parole), presi in mano curiosamente quattro quaderni ove sopra un lato di uno di essi era scritto forse di Luca Martini, in altro duplicalo. Dubitando poscia, chi appose il nome di Luca Martini a quei fogli, che fossero di lui, con un frego di matita lo volle cancellato, niente sostituendo; lasciò poi l’altra parola intatta. Si tosto come vidi il carattere che era in due di quei. quaderni, mi parve riconoscervi la mano di Galileo1. Che il MS. fosse originale me n’era prova, oltre il carattere, molti pentimenti che sogliono venir fatti a chi detta di proprio; e fu facile quindi riconoscere che due quaderni erano il MS. originale, e gli altri due copia di essi, ma del carattere stesso del tempo: la qual cosa facilmente si sarebbe fatta nota, oltre le ragioni sopraddette, per i cambiamenti delI’Autore rimessi nella copia al lor luogo senz’altro. Così il sig. Gigli venne in chiaro che il lavoro di Galileo, ricordato da Filippo Valori, non era altrimenti perduto, come sino ad oggi si riteneva.


  1. Del che appresso il Sig. Gigli si certificò con molta diligenza.