Visto il duce cadere, alla rinfusa
Preser la fuga e si sbandâr pe’ campi
Di Colèiba i seguaci. Il vincitore
Della fanciulla in traccia ansio si diede. 890Presso un folto cespuglio ella giacea
Ne la valle dell’ombra, e a poco a poco
Le gemea da una piaga ampia la vita:
Chiara perla parea, che in roseo filo
Sopra fosco tessuto il guardo attiri 895Col tremulo candor. Su lei piegossi
Con fraterno pensiere il giovin prode,
Le fasciò la ferita, i fuggitivi
Spiriti le avvivò col fresco umore
Ch’indi non lungi ad una fonte attinse; 900Poi con uno dei suoi fatta barella
Delle mani intrecciate, in dolce guisa
Ve l’adagiaron sì, ch’ella potesse
E di questo e di quel reggersi al collo.
Così, tra lor mutando, ívan per l’alta 905Notte e il loco deserto: altri nell’armi
Vigilavan solerti, altri nel pugno
Crasse faci scoteano e contro a’ sassi
N’attizzavan la fiamma; a tutti in core
Sedea la cura dei compagni uccisi. 910Già con trepido vol sorgea cantando
La lodoletta ad incontrar l’aurora,