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38 Il Giobbe

     Elifàz Temanita e quel di Sua
     E Sòfare di Nama, alme pietose
     E d’ogni umana sapienza istrutte;
     690Là con lo sposo i giovani convivi,
     Più che a cibo, ad amor volgean la mente.
     Riserbato alle donne era il geloso
     Penetral della tenda, ove alla sposa
     Odorata facean varia corona.
695Sulle candide mense in doppia fila
     Scintillavano i vasi aurei alla fiamma
     Delle tremule rèsine, che larga
     Versavano odorosa onda di luce;
     Copíose fumavano le dapi
     700Entro a lanci d’argento, opera insigne
     Di babelico mastro; e dove gli occhi
     Seducean queste col gentil lavoro.
     Provocavano l’altre con acuti
     Cinnami assiri il desioso olfato.
     705Come fra le tranquille acque d’un lago,
     S’uom s’accosti alla riva, agili vede
     D’ogni parte sguizzar le rosee trote,
     Così leste qua e là movean le brune
     Succinte ancelle a’ muti cenni intese:
     710E chi in leggiere ciotole porgea
     Misto a fragrante miel tiepido latte;
     Quale il nettareo dattero e il soave